nome scientifico
nome comune
Bufo bufo
Rospo
È l’anfibio autoctono di maggiori dimensioni presente in Europa. Nello specifico si tratta di un anfibio anuro, cioè senza coda; presenta un corpo tozzo e robusto, di colore un po’ variabile, da bruno scuro a rosso cupo, o a grigio giallognolo. Tutta la sua pelle è ricoperta da verruche.
A cosa gli servono queste verruche?
Sono delle ghiandole che secernono una sorta di muco protettivo che serve al rospo per mantenere la sua pelle umida, proteggendola in tal modo dalla disidratazione.
Inoltre se si sente in pericolo produce da ghiandole posizionate dietro gli occhi, dette parotidi, una sostanza tossica chiamata bufonina; questa è pericolosa se entra a contatto con le mucose, che significa? Che se un predatore, come la biscia dal collare, morde il rospo, le mucose presenti nella sua bocca entreranno a contatto con tale sostanza per essa velenosa. Quindi altro non è che un’arma di difesa del rospo!
Ricorda: questa bufonina non è pericolosa al tatto, quindi se ti capita di toccare un rospo non ti accadrà nulla, l’importante è non toccarti subito dopo gli occhi perché potrebbero irritarsi e bruciare. La regola di base è comunque quella di non toccare questo animale e gli anfibi in generale, a mani nude, perché potresti essere tu veicolo di qualche patologia per lui/loro. La pelle negli anfibi è un organo particolarmente importante, la utilizzano anche per respirare!
Gli occhi di questo anfibio sono grandi, poco sporgenti, di color rame, arancione, oro scuro o bruno-rossastro, caratterizzati da pupille orizzontali particolarmente specializzate per la vista notturna e verso terra, dato che la ricerca delle prede avviene soprattutto sul terreno.
Di cosa si nutrono?
Di insetti, vermi, isopodi, aracnidi e lumache.
Tiene la lingua piegata nella parte anteriore della mascella inferiore, per poi proiettarla velocemente verso l’esterno al momento di catturare un animale. La preda rimane incollata alla lingua appiccicosa, poi viene portata in bocca e ingerita intera.
Habitat
È presente in boschi, campi lavorati, prati, orti e giardini. Frequenta i luoghi umidi come laghi, fiumi, stagni, fossi solo nel periodo della riproduzione, accoppiamento e deposizione delle uova, a patto che le acque che li caratterizzano siano ferme o a lenta corrente, non troppo profonde.
Muovendosi soprattutto di notte, trascorre le ore diurne sotto pietre, negli anfratti rocciosi o in tane scavate nel terreno con le robuste zampe anteriori; non è raro però vederlo muovere di giorno quando piove.
Altre notizie sul rospo
Quando minacciato, reagisce gonfiandosi, abbassando la testa e alzando la parte posteriore del corpo.
È fedele al luogo di riproduzione, tende a tornarci ogni anno. Nelle prime giornate calde quasi al termine dell’inverno, i rospi iniziano a muoversi dai siti di ibernazione fino ai luoghi di riproduzione, compiendo delle vere e proprie migrazioni in massa. Sono in grado di percorrere fino a 2 km per arrivare alla zona umida da loro scelta! Purtroppo trovandosi ad attraversare strade molto trafficate e rischiando di conseguenza di essere investiti. La femmina depone un cordone gelatinoso lungo fino a 4 metri e contenente mediamente da 4.000 a 6.000 uova.
Una situazione delicata
Il rospo, come in generale tutti gli anfibi, sono ancora oggi fortemente minacciati e in continua diminuzione, a causa principalmente della lenta distruzione che stanno subendo i loro habitat, in particolare gli ambienti acquatici in cui si riproducono.