Realizzazione e manutenzione dello stagno

<- Lo stagno

Realizzare uno stagno all’interno del wild garden è un progetto di grande utilità per la natura. Vista la drastica riduzione in numero delle zone umide, e di conseguenza delle specie vegetali e animali ad esse legate, creare uno stagno, piccolo o grande che sia, contribuirà a preservare la biodiversità ad esso legata. Vedrete popolare il vostro wild garden da piante acquatiche, invertebrati acquatici, anfibi e non solo; vi stupirete di quanta biodiversità possa caratterizzare anche la più piccola raccolta di acqua.

Di seguito vengono descritte due modalità diverse di realizzazione dello stagno, in funzione di spazio, tempi, materiali e lavoro richiesti. Così potrete scegliere quello che più fa al caso vostro! Forza, tutti al lavoro!

Fasi di realizzazione

  • Se lo ritenete necessario delimitate l’area che sarà sottoposta allo scavo con corda e paletti.
  • Con vanghe e zappe iniziare lo scavo. Mettere da una parte la terra scavata, che verrà poi riutilizzata per alzare un il bordo dello stagno.
  • Rimuovere le pietre, i legni e tutto ciò che si trova sul fondo dello scavo. Il consiglio è se si utilizzano il tessuto non tessuto, sotto il telo in PVC, come protezione per evitare che pietre o radici possano perforarlo.
  • Terminato lo scavo stendere sul fondo il tessuto non tessuto e in seguito sopra il telo impermeabilizzante in PVC, considerate che quest’ultimo non deve essere di dimensioni pari a quelle dello scavo, ma più grande, perché deve essere ripiegato, ed il bordo interrato.
  • A questo punto è il momento dell’acqua, la scelta migliore è di non aggiungerla ed aspettare che lo stagno si riempia naturalmente grazie alle piogge. Se invece decidete di realizzare lo stagno in un periodo poco piovoso potete aggiungere acqua, meglio se proveniente da un pozzo.
  • Posizionare pietre e tronchi attorno ai bordi dello stagno, al fine di creare degli habitat adatti ai suoi futuri ospiti.
  • Se le sponde sono particolarmente ripide potete posizionare delle reti a maglia non troppo grande in canapa o altro materiale naturale che aiuteranno il sedimento a fermarsi sulle sponde.
  • * Alternativa con vasca: se utilizzate questa al posto del telo in PVC, basta semplicemente terminato lo scavo, rimuovere eventuali pietre e legni, mettere uno strato di sabbia (se disponibile) e posizionare la vasca. Riempire i bordi tra la vasca e lo scavo con la terra di risulta.

Manutenzione

  • Controllare che il livello dell’acqua non si abbassi troppo, questo soprattutto in estate; ciò potrebbe compromettere l’equilibrio dello stagno e la presenza in esso degli animali.
  • In autunno bisogna eseguire la pulizia dello stagno: rimuovere le foglie; ridurre la vegetazione acquatica se si è sviluppata troppo, sia sui bordi che in acqua, ad esempio le specie galleggianti, se presenti in eccesso, possono togliere luce a quelle sommerse.
  • In inverno evitare che la superficie congeli completamente, magari fornendo un po’ di acqua corrente.
  • In primavera non effettuare operazioni, perché potreste disturbare gli animali presenti durante il loro periodo di riproduzione e di deposizione delle uova, rischiando anche che abbandonino lo stagno.

Progettazione

  • Individuare una zona aperta del wild garden che riceva poca ombra solo in un certo momento della giornata. Preferibilmente lontana dagli alberi, i quali, oltre a creare troppa ombra, rendono difficoltosa la manutenzione: in autunno le foglie cadute devono essere assolutamente rimosse per evitare che la loro decomposizione tolga ossigeno all’acqua.
  • Non esiste una grandezza minima che il vostro stagno deve avere; in natura esistono specchi d’acqua di tutte le dimensioni, quindi anche un piccolo stagno è un habitat prezioso per flora e fauna selvatiche. Scegliete quindi liberamente quanto grande volete realizzarlo, in base allo spazio, al tempo e alla forza lavoro che avete a disposizione.
  • Considerare una profondità compresa tra 40 e 80 cm: se l’acqua non raggiunge almeno i 40 cm, sarà più difficile ospitare specie diverse, in quanto si riscalderà e raffredderà troppo facilmente. Ciò consentirebbe la colonizzazione soltanto da parte di pochi organismi.
  • L’inclinazione delle sponde deve essere dolce e graduale, ciò per consentire agli animali che lo popoleranno e frequenteranno, di entrare e uscire dallo stagno con facilità.

Materiali necessari

  • Metro
  • Vanga, anche delle dimensioni adatte ai bambini
  • Pala, anche delle dimensioni adatte ai bambini
  • Zappa, anche delle dimensioni adatte ai bambini
  • Corda e paletti
  • * Un telo di tessuto non tessuto
  • * Un telo in PVC
  • * Vasca in PVC almeno 70-80 cm di diametro
  • Carriola
  • Pietre e tronchi
  • Sabbia
  • Acqua

* per calcolare la dimensione dei teli ricorda di considerare la profondità dello stagno e non solo la sua superfice. Il telo in PVC può essere sostituito da una vasca in PVC (da tenere presente che ha costi maggiori), il loro utilizzo è quindi alternativo, potendo scegliere tra le due modalità quella più consona.

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