L’uovo
In molte specie di lepidotteri c’è una relazione stretta tra farfalla e “pianta nutrice”, ossia quella pianta su cui l’adulto depone le proprie uova. Il bruco che da queste si originerà si nutrirà delle foglie della pianta (da qui il termine pianta nutrice) fino quando andrà a formare un bozzolo, detto crisalide, appeso allo stelo della stessa pianta.
Non tutte le farfalle però hanno una specifica pianta nutrice, su cui generalmente vengono deposte poche uova, ci sono infatti specie che “spargono” centinaia di uova su di un prato, ed i bruchi che ne nasceranno dovranno andare a cercarsi da soli la pianta di cui cibarsi.
Il bruco
È un masticatore, le sue potenti mandibole gli permettono di divorare tantissime foglie, ma non si cibano solo di queste: in alcune specie di lepidotteri, il bruco si ciba anche di legno. Durante la crescita il bruco compie in media 4-5 mute (cambia il suo esoscheletro).
Da crisalide a farfalla adulta
Al termine della sua vita larvale il bruco si chiude in un bozzolo duro, all’interno del quale subisce altre trasformazioni fino a diventare farfalla adulta. Le crisalidi, nella maggior parte delle specie, rimangono attaccate alle piante nutrici e acquisiscono una colorazione molto mimetica, confondendosi con foglie e rami delle stesse. Quando le condizioni dell’ambiente in cui si trova saranno adatte, il bozzolo comincerà a rompersi ed a fuoriuscire la farfalla adulta, che da lì a poco (un’oretta circa) sarà in grado di aprire le ali, ed iniziare il suo volo.